Impact in quality of life of a nutritional improvement in elderly with swallowing impairment: second analysis front the Weancare study

Milko Zanini1 PhD, MNS, RN, Assistant Professor and Researcher; Gianluca Catania1 PhD, MNS, RN, Assistant Professor and Researcher; Stefania Ripamonti2 Dietitian, Biologist, Human Nutrition Specialist; Michela Calzolari1, PhD Student, RN; Antonio Romano3 MS; Loredana Sasso1 MEdSc, MSN, RN, Full Professor; Annamaria Bagnasco1 PhD, MNS, RN, Full Professor

Affiliations: 
1 Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova, Genoa, Italy; 
2 Nutritional department Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Di Monza Italy;
3 Pharmaceutical and Technical Chemistry, Head R&D Healthy Ageing Research Group, Cremona, Italy

La disfagia e la malnutrizione incidono sempre di più sulla qualità della vita delle persone anziane e di conseguenza aumentano i costi per le case di cura , Rsa, Ra, ecc…

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’impatto del programma WeanCare dedicato agli ospiti anziani disfagici e/o alle diete a texture modificata e osservarne i risultati.

Metodo: si tratta di uno studio quasi sperimentale multicentrico pre-post longitudinale aperto, senza un gruppo di controllo. Abbiamo proposto pasti a texture modificata con un adeguato livello di proteine e Kcal che consenta ai pazienti di raggiungere la giusta quantità di energia necessaria quotidianamente, come raccomandato da LARN 2014. Questa fornitura di pasti consiste in un primo, un secondo e un contorno per ogni pasto principale (pranzo e cena) e una colazione e due spuntini al giorno. La popolazione, oggetto di studio, è stata alimentata così per almeno 6 mesi. Sono stati valutati, in un modello pre-post, i risultati relativi ai fabbisogni di alimentazione, alla partecipazione alle attività sociali, ai consumi dei pasti e ai clisteri somministrati su base mensile.

Risultato: la nostra “popolazione” proveniente da Rsa italiane è composta da 120 pazienti (82,5% donne), con un’età media di 88 anni (DS 6,34); l’88,3% con decadimento cognitivo, di cui solo 49 (40,8%) era impegnato in attività sociali. 

79 (65,8%) dovevano essere nutriti e 24 (20%) del campione non mangiavano regolarmente.

Abbiamo riscontrato una riduzione di questi parametri:

  •  63 (53,8%) devono essere nutriti (p<0,01) e 17 (14,5%) del campione non mangiano ancora regolarmente (p=0,096). 
  • Inoltre, 64 (54,7%) di loro sono arrivati ad essere impegnati in attività sociali (p<0,01). 
  • I clisteri passano da una media di 3,62 (DS 2,54) a 1,65 (DS 2,22) mensili (p<0,01).

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