La disfagia è un disturbo che impedisce a chi ne soffre di deglutire correttamente cibo e acqua, con gravi conseguenze sulla salute. Solo in Italia sono oltre 6 milioni le persone a rischio. L’intento dell’incontro “La disfagia nelle persone fragili. Soluzioni nutrizionali e tecnologie innovative” organizzato da Harg Società Benefit, ha voluto dare il giusto risalto a questa patologia ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata.
La conferenza, trasmessa anche in streaming, ha visto la partecipazione di oltre 200 persone. La conferenza tenutasi in sala Beretta a Confindustria Brescia è stata la prima a trattare un argomento tanto importante e puntuale. Presenti all’evento numerosi esponenti del mondo ospedaliero e delle case di cura come geriatri, nutrizionisti, logopedisti e foniatri.
Dalla sua manifestazione acuta nei pazienti ospedalieri alla cronicità negli ospiti delle RSA, l’argomento disfagia è stato affrontato nel dettaglio, attraverso le voci degli autorevoli relatori intervenuti. Ad aprire l’incontro con i saluti istituzionali Carlo Grazioli, Vice Presidente Giovani Imprenditori di Brescia con delega a “Start up e nuova impresa”, seguito da Ivan Losio, Partner e Italian FAAS Leader EY SpA, che ha introdotto i diversi relatori tecnici.
“Nel nostro territorio la disfagia colpisce dall’11 al 33% della popolazione» ha spiegato il dott. Renzo Rozzini, Responsabile Dipartimento Geriatria della Fondazione Poliambulanza eppure «nella maggior parte degli ospedali non ci sono risposte strutturate al problema”. Come risaputo, sono soprattutto gli anziani a esserne colpiti e in questo caso è fondamentale coglierne i sintomi: “La disfagia – continua Rozzini – è un sintomo ben definito, è una condizione seria, indicatore di prognosi. Quando un anziano inizia a trovare difficoltà nel cibarsi o nel relazionarsi con il cibo è essenziale intervenire subito, senza aspettare che si arrivi a uno stadio avanzato”.