Quando “innovazione” significa investire per il sociale: il valore della collaborazione HARG – a|impact

PER ESSERE EFFICACE, UN INVESTIMENTO DEVE ASSICURARE UN CERTO PROFITTO. MA IL BUON INVESTIMENTO È QUELLO IN GRADO DI PORTARE BENEFICI CHE VANNO OLTRE L’ASPETTO ECONOMICO, PER ESEMPIO SOSTENENDO LA RICERCA SCIENTIFICA PER MIGLIORARE LA VITA DELLE PERSONE.

Da qualche anno esiste un modo diverso di investire, un modo che non mira solamente a un ritorno di tipo economico, ma anche a generare un impatto sociale e ambientale positivo e misurabile. Si chiama Impact Investing ed è un fenomeno in forte crescita, che rientra nelle nuove strategie di finanza sostenibile e che sta suscitando sempre più interesse da parte di investitori, gestori e istituzioni.

“In generale, nello scegliere come investire un capitale – spiega Matteo Bartolomeo, AD e membro del Comitato Investimenti di a|impact  – è opportuno affidarsi a criteri selettivi etici, per evitare che le proprie scelte possano avere effetti negativi sulla collettività. L’Impact Investing consente di fare un ulteriore passo in avanti: l’obiettivo è infatti quello di generare un impatto positivo, promuovendo un cambiamento tangibile a livello sociale”.

Un’idea che si concretizza nella collaborazione tra a|impact e HARG, un percorso iniziato già più di un anno fa. “Con HARG siamo venuti in contatto la prima volta nel 2019 – racconta Bartolomeo – grazie a un incontro con il Managing Director Cristiano Benazzi. Da subito abbiamo capito di essere allineati, sia come obiettivi sia come modo di lavorare”.

Perché investire in una società benefit

Per chi si occupa di Impact Investing, la selezione delle aziende su cui puntare è un’operazione estremamente delicata, da cui dipende la reputazione stessa di chi investe. “Il nostro mestiere – continua l’AD – è sostenere imprese giovani, nuove e talentuose, con l’intenzione di farle crescere secondo i buoni principi della finanza etica. HARG ci ha attirato immediatamente per le enormi potenzialità dei suoi prodotti e per la promessa di valore che hanno per i soggetti affetti da gravi patologie. Per noi puntare su una società benefit come HARG è una sicurezza, perché conosciamo il loro impegno nei confronti delle persone, della comunità, del territorio e sappiamo che è proprio questo impegno a guidare ogni loro scelta”.

Il valore della ricerca scientifica

In un settore come quello degli alimenti a fini medici speciali è chiaro che per realizzare prodotti sempre più efficaci – come i preparati alimentari disidratati HARG a texture modificata per pazienti disfagici – sia necessario mettere al centro la ricerca e la sperimentazione. “In questo campo – precisa il manager – le competenze scientifiche sono tutto ed è in questa direzione che bisogna concentrare la maggior parte delle risorse. HARG nasce da un’intuizione, da un’idea e da un progetto fondato su un know-how altamente specializzato e tutto ciò rappresenta un ottimo presupposto per sviluppare prodotti nuovi ed efficaci. Ma questo è solo il punto di partenza: per competere a livello internazionale bisogna continuare a lavorare a nuove soluzioni, ottimizzando il risultato e l’utilità di quelle già esistenti e trovando nuove applicazioni. Come partner, abbiamo sollecitato la creazione di un comitato scientifico, costituito da figure di altissimo profilo, con l’obiettivo di fornire indicazioni e spunti preziosi per la ricerca. È poi compito dell’azienda recepire queste indicazioni e sviluppare i prodotti, in collaborazione con i partner tecnici e con l’Università di Genova”.

Il ruolo di a|impact

Un compito non semplice, ma che rappresenta il centro dell’intera attività di HARG. “Per noi – puntualizza l’Amministratore Delegato di a|impact – la finanza non è che uno strumento al servizio di iniziative imprenditoriali ad impatto sociale, come lo è HARG. Il nostro obiettivo è far crescere queste società, offrendo un supporto finanziario consistente e, al momento opportuno, coinvolgendo altri partner industriali lungo il percorso. Il tutto per assicurare all’azienda una crescita omogenea e costante”.

Il vantaggio di una collaborazione attiva

È certo però che l’esito di una partnership dipende non soltanto dalla bontà del progetto, ma anche dalla qualità delle relazioni tra le parti. “Abbiamo scelto di entrare in HARG – conclude Bartolomeo – perché crediamo nelle persone che la guidano e come socio attivo vogliamo dare il nostro contributo. Un contributo che è in gran parte economico, ma che significa anche offrire un sostegno prezioso al management. Se abbiamo deciso di rinnovare anche quest’anno la nostra partecipazione è perché quella che si è creata è una partnership che funziona, dove ognuno ha un ruolo chiaro e dove c’è stima, dialogo e massima collaborazione. E questo ha dato e continuerà a dare i suoi frutti”.

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