Quando l’innovazione è un progetto per il sociale: la storia di HARG e ANTARES.

DUE REALTÀ DIVERSE, UN UNICO OBIETTIVO: ANDARE OLTRE IL SEMPLICE RAPPORTO TRA CLIENTE E FORNITORE, PER GENERARE OPPORTUNITÀ, OFFRENDO UN SUPPORTO A CHI PIÙ NE HA BISOGNO.

Un’impresa ha a disposizione numerosi modi per fare qualcosa di utile e significativo a livello sociale. C’è chi sceglie di investire in progetti rivolti alla comunità, chi sponsorizza eventi benefici e chi si affida alle donazioni.

Per un’impresa benefit come HARG, l’impegno sociale è ciò che sta alla base dell’intera attività, orientando non solo lo sviluppo di nuovi prodotti e le decisioni strategiche, ma anche ambiti più operativi come la scelta dei fornitori.

È il caso di ANTARES, storica cooperativa cremonese specializzata in servizi per la stampa, che da oltre vent’anni si impegna per trasformare il lavoro in uno strumento di integrazione sociale e culturale.

Apparentemente potremmo sembrare un normale centro stampa tipografica e offset – spiega Luciano Grassi, Presidente della Onlusma in realtà il nostro compito primario è l’inserimento lavorativo di persone che per varie ragioni (invalidità, problemi di dipendenza, disagio o difficoltà di integrazione) si trovano in una condizione di svantaggio e faticano di conseguenza a trovare un impiego. Quello che facciamo è insegnare loro un mestiere, accompagnandoli lungo un percorso di crescita personale e professionale”.

Il lavoro come terapia e opportunità

Dal 1999, anno di fondazione, a oggi, sono circa un centinaio le persone che la cooperativa ha aiutato direttamente a costruirsi o a rifarsi una vita, impiegandole nel laboratorio di stampa ricavato nelle strutture dell’ex basilica di San Francesco, dove fino ai primi anni settanta sorgeva un’ala del vecchio ospedale di Cremona.

Spesso chi arriva da noi si sente inadeguato e incapace – continua il Presidente – perché magari a scuola ha avuto un insegnante di sostegno o per via di esperienze di vita e di lavoro negative. Imparando il mestiere, qui le persone scoprono di essere in grado di fare cose anche complicate e di saperle fare bene. Per loro questo rappresenta una rinascita: da un lato aumenta l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità; dall’altro si rendono indipendenti a livello economico, smettendo di pensare a se stessi come a degli assistiti, quindi un peso per le famiglie. In questo modo diminuisce anche il carico sui servizi pubblici, che possono costruire un progetto di vita di medio e lungo periodo sulla persona. Insomma, è un vero e proprio circolo virtuoso, che parte dal fatto di diventare un lavoratore, acquisendo i relativi diritti e doveri e iniziando a tessere una rete di relazioni”.

La sfida del mercato

Senza dimenticare lo scopo principale – ovvero aiutare categorie svantaggiate a trovare un impiego – anche una cooperativa come ANTARES deve puntare sulla qualità per competere sul mercato. “Essere una Onlus – precisa Grassi – non ci esenta dalla necessità di offrire un servizio di alto livello, anzi: la sfida è proprio riuscire a essere competitivi portando avanti parallelamente un’attività nobile e utile. Il cliente cerca qualità, precisione e tempi certi ed è su questo che ci concentriamo, investendo continuamente in nuove tecnologie, come per esempio la stampa digitale e la digitalizzazione di documenti cartacei. Ma la nostra forza è senza dubbio il capitale umano, la professionalità, la competenza e la serietà del nostro personale. E questo ci gratifica, perché significa che investire nelle persone, qualunque sia la loro storia, è sempre la cosa giusta da fare”.

Fare innovazione in campo sociale

Qualità, impegno e responsabilità sociale: queste le ragioni che hanno spinto HARG ad affidarsi fin da subito ad ANTARES per i servizi di stampa digitale e offset. “La nostra collaborazione è iniziata più di due anni fa – racconta Alessandro Lilla, coordinatore di produzione e referente fornitori e clientie da allora è diventata sempre più intensa. I primi tempi abbiamo dovuto conoscerci, come è normale, per capire quali fossero le esigenze reciproche e come gestire insieme le risorse per raggiungere risultati in linea con le aspettative. Loro sono molto esigenti, e lo siamo anche noi. Ciò che crea le condizioni ideali per questa partnership è la grande sintonia che ci unisce: se pur rivolgendoci a target differenti, entrambi abbiamo come obiettivo quello di migliorare la vita di chi si trova in difficoltà, e facciamo di questa missione il fondamento del nostro lavoro. Il fatto che HARG abbia scelto noi e non un’azienda profit è segno di grande sensibilità, perché ogni decisione aziendale può trasformarsi in un’iniziativa importante, capace di fare del bene a molte persone“.

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